Nervesa della battaglia

Abbazia di
Sant’Eustachio

LUOGO DI VALENZA
STORICO CULTURALE

L’Abbazia di S. Eustachio è una costruzione medioevale che sorge su un sito di epoca romana, coerente con lo schema tipico delle abbazie benedettine. L’insediamento monastico benedettino fu voluto nel IX sec. d.C. (l’esistenza è documentata dal 1062) da Rambaldo III, Conte di Treviso e dalla madre Gisla, figlia del re carolingio Berengario II, appartenenti alla nobile famiglia che secoli dopo acquisirà il titolo di Collalto e S. Salvatore. Intorno al 1552 vi si ritirò per un lungo periodo monastico monsignor Giovanni della Casa, trovando in questo luogo ispirazione per le sue liriche più belle e per il “Galateo overo de’ costumi”. Dopo anni di saccheggio e spoliazioni di beni durante il periodo napoleonico, la definitiva secolarizzazione e soppressione dell’Abbazia di Nervesa avvenne nel 1865 con decreto di Papa Pio IX. A sancirne la distruzione fu la Grande Guerra. Nel corso della Battaglia del Solstizio del giugno 1918 la furia dei bombardamenti ridusse a rovine l’Abbazia.

The Abbey of S. Eustachio is a medieval building that stands on a Roman-era site, consistent with the typical pattern of Benedictine abbeys. The Benedictine monastic settlement was commissioned in the 9th century A.D. (existence is documented from 1062) by Rambaldo III, Count of Treviso and his mother Gisla, daughter of the Carolingian king Berengar II, who belonged to the noble family that centuries later would acquire the title of Collalto and S. Salvatore. Around 1552 Monsignor Giovanni della Casa retired there for a long monastic period, finding there inspiration for his most beautiful lyrical works and “Galateo overo de’ costumi”. After years of looting and spoliation during the Napoleonic period, the final secularization and suppression of the Nervesa Abbey took place in 1865 by decree of Pope Pius IX. What sanctioned its destruction was the Great War. During the Battle of the Solstice in June 1918, the fury of bombing reduced the Abbey to ruins.

Campo
di volo

LUOGO DI MEMORIA
DELLA GRANDE GUERRA

Il campo di volo è intitolato al Maggiore pilota Francesco Baracca, asso della Prima Guerra Mondiale. Vi si trovano due hangar, uno di recente costruzione e un originale hangar Bessoneau Tipo H (oggi intitolato all’Ing.Gianni Caproni). All’interno degli hangar si possono ammirare numerosi aerei storici in perfetta efficienza, come il biplano De Havilland DH.82A Tiger Moth originale che ha partecipato al film “Il paziente inglese”, vincitore di nove premi Oscar. Il resto della flotta di aerei comprende esemplari come il Flyer con il quale nel 1903 i fratelli Wright fecero il primo volo a motore della storia, il Blériot XI della prima traversata della Manica, il triplano Fokker Dr.1 del Barone Rosso, il biplano inglese RAF SE.5a, l’imponente trimotore Caproni Ca.3 da bombardamento, il monoplano Fokker E.III e il famoso caccia Spad XIII con le insegne del cavallino rampante e del grifone, simboli di Francesco Baracca e della 51° squadriglia “degli assi”. Il campo di volo è gestito dalla Fondazione Jonathan Collection, unica organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus) in Italia che ha lo scopo di far volare gli aerei che hanno fatto la storia dell’aviazione mondiale.

The airfield is named after Major Pilot Francesco Baracca, a World War I ace. Two hangars are located there, one recently built and an original Bessoneau Type H hangar (now named after ing.Gianni Caproni). Inside the hangars you can admire numerous historic aircraft in perfect working order, such as the original De Havilland DH.82A Tiger Moth biplane that featured in the nine-time Academy Award-winning film “The English Patient”. The rest of the aircraft fleet includes such specimens as the Flyer with which the Wright brothers made the first powered flight in history in 1903, the Blériot XI of the first English Channel crossing, the Red Baron’s Fokker Dr.1 triplane, the British RAF SE.5a biplane, the imposing Caproni Ca.3 bombing tri-motor, the Fokker E.III monoplane, and the famous Spad XIII fighter with the insignia of the prancing horse and griffin, symbols of Francesco Baracca and the 51st “Aces” squadron”. The flying field is managed by the Jonathan Collection Foundation, the only not-for-profit organization in Italy that aims to fly aircraft that have made world aviation history.

Chiesa di
San Nicolò

LUOGO DI VALENZA
STORICO CULTURALE

La chiesa intitolata a San Nicolò era originariamente situata nell’antico Borgo di Nervesa, nel mezzo dell’odierna via Oreste Battistella, nei pressi della piazza che porta tutt’oggi il suo nome. Nacque all’inizio del 1593 come un capitello costruito dai barcaioli di Nervesa che adottarono San Nicolò come loro protettore. Con l’arrivo delle truppe austro-ungariche nel novembre del 1917, trovatasi proprio in prima linea lungo il Piave, dopo la rotta di Caporetto, la chiesetta venne completamente distrutta già da subito, assieme a tutto il centro di Nervesa. L’attuale chiesa di San Nicolò venne ricostruita nella sede attuale, su progetto dell’ing.Pillon, nel primo dopoguerra, per essere utilizzata come “ossario provvisorio”, ovvero per conservarvi temporaneamente le migliaia di cassette mortuarie contenenti i poveri resti dei valorosi soldati che si sacrificarono durante il primo conflitto mondiale sul Piave e sul Montello, provenienti dai vari cimiteri militari cosparsi nel territorio, nell’attesa della costruzione del vero e proprio Monumento Ossario. All’interno vi è collocata la famosa statua della Madonna Blu, patrona dei Ragazzi del 99, l’ultima classe di combattenti chiamati alle armi.

The church dedicated to St. Nicholas was originally located in the ancient Borgo di Nervesa, in the middle of today’s via Oreste Battistella, near the square that still bears its name. It was built in early 1593 as a capital built by the boatmen of Nervesa who adopted St. Nicholas as their patron. With the arrival of the Austro-Hungarian troops in November 1917, located right on the front line along the Piave River after the rout of Caporetto, the little church was completely destroyed right away, along with the entire centre of Nervesa The present church of San Nicolò was rebuilt in its present location, designed by ing. Pillon, in the early postwar period, to be used as a “temporary ossuary,” that is, to temporarily store there the thousands of mortuary boxes containing the poor remains of the brave soldiers who sacrificed during World War I on the Piave and Montello, coming from the various military cemeteries sprinkled throughout the territory, while waiting for the construction of the actual Ossuary Monument. Inside is the famous statue of the Blue Madonna, patroness of the Boys of 99, the last class of fighters called to arms.

Sentiero
dei Bunker

LUOGO DI MEMORIA
DELLA GRANDE GUERRA

Il percorso si snoda lungo 6 postazioni situate nel raggio di circa 1,5 km da Casa de Faveri (Presa IV) in località Santa Croce del Montello, fino alla “Croda della Spia” (Presa VI). Le postazioni furono difese dal 163° e 164° reggimento della Brg.Lucca e facevano parte della prima linea avanzata di difesa del fronte italiano.

1° Bunker “Osservatorio”:
in cemento armato, fungeva da postazione di vedetta.
2° Bunker “Busa de Banes”:
postazione per mitragliatrice incavernata nella roccia.
3° Bunker “Croda dei Zatteri”:
postazione doppia per mitragliatrici incavernata nella roccia.
4° Bunker “il Passaggio”:
completamente distrutto dai recuperanti nel dopoguerra.
5° “Grotta del Bunker”:
consta di due postazioni per mitragliatrice e di un cunicolo.
Adiacente alla grotta del Tavaran Grando, la più grande cavità
carsica del fianco nord del Montello.
6° Postazione “Croda della Spia (Presa VI):
demolita dai recuperanti nel dopoguerra.

Il recupero delle postazioni, la mappatura e la manutenzione del sentiero sono a cura dell’Associazione Battaglia del Solstizio e degli Alpini di Santa Croce.

The route runs along 6 posts located within about 1.5 km from Casa de Faveri (Presa IV) in Santa Croce del Montello, to the “Croda della Spia” (Presa VI). The posts were defended by the 163rd and 164th regiments of Brg. Lucca and were part of the first advanced line of defence of the Italian front.

1st Bunker “Observatory”:
made of reinforced concrete, served as a lookout post.
2nd Bunker “Busa de Banes”:
machine gun emplacement encased in rock.
3rd Bunker “Croda dei Zatteri”:
double machine gun emplacement encased in rock.
4th Bunker “the Passage”:
completely destroyed by post-war salvagers.
5th “Bunker Cave”:
consists of two machine gun emplacements and a burrow.
Adjacent to the Tavaran Grando cave, the largest karst
cavity on the northern flank of Montello.
6th post “Croda della Spia (Presa VI):
demolished by post-war salvagers.

The recovery of the posts, mapping and maintenance of the trail are the responsibility of the Battle of the Solstice Association and the Holy Cross Alpine Association.

Villa
Volpato
Panigai

LUOGO DI VALENZA
STORICO CULTURALE

Il palazzo venne edificato verso la fine del XVII secolo – inizi del XVIII secolo su progetto dell’architetto trevigiano Pietro Simoni (1660-1729). All’interno vi si trovava la famosa “Sala dei satiri”, decorata su soffitto e pareti, da ventidue monocromi ad affresco di carattere mitologico, eseguiti da Giambattista Tiepolo e dal figlio Giandomenico, in collaborazione con Francesco Zugno, nel 1754. Nel 1893 la villa divenne proprietà della famiglia Bernardi di Nervesa che nel 1900 vendette gli affreschi al un mercante veneziano Carrer (il nucleo principale è oggi conservato alle Gemäldegalerie di Berlino). Nel 1909 il palazzo venne acquistato dal Comune di Nervesa per destinarlo a sede Municipale. In seguito alla ritirata di Caporetto nell’ottobre del 1917, il fronte si stabilì lungo la linea del Piave e Nervesa, a causa della sua posizione geografica, venne a trovarsi proprio in prima linea, subendo ben tre tremende battaglie che la distrussero quasi per intero, palazzo Volpato Panigai compreso. Venne riedificato nel rispetto dello stile e della pianta originale, fatta eccezione della torre che fu rialzata di un piano e fu inaugurato, dopo la ricostruzione, il 15 giugno del 1923 nel V° anniversario della Battaglia del Solstizio.

The palace was built in the late 17th century-early 18th century to a design by Treviso architect Pietro Simoni (1660-1729). Inside there was the famous “Hall of the Satyrs”, decorated on ceiling and walls, by twenty-two monochrome frescoes of mythological character, executed by Giambattista Tiepolo and his son Giandomenico, in collaboration with Francesco Zugno, in 1754. In 1893 the villa became the property of the Bernardi family of Nervesa, who in 1900 sold the frescoes to a Venetian merchant Carrer (the main nucleus is now in the Gemäldegalerie in Berlin). In 1909, the palace was purchased by the City of Nervesa to be used as its municipal headquarters. Following the retreat of Caporetto in October 1917, the front was established along the line of the Piave River, and Nervesa, because of its geographical location, came to be right on the front line, suffering as many as three tremendous battles that destroyed it almost entirely, including the Volpato Panigai palace. It was rebuilt respecting the original style and plan, except for the tower, which was raised by one floor, and was inaugurated after the reconstruction on 15 June 1923 on the 5th anniversary of the Battle of the Solstice.

TUTTI I LUOGHI DA VISITARE NEL COMUNE
DI NERVESA DELLA BATTAGLIA
Grande guerra

01 Sacrario militare del Montello

02 Sacello Baracca

03 Barca da Ponte

04 Campo di volo

05 Sentiero dei Bunker

06 La Tradotta e la croce

Storico Culturale

01 Abbazia di Sant’Eustachio

02 Chiesa di San Nicolò

03 Villa Volpato Panigai

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