Volpago del Montello
Arco monumentale
ai caduti della
Grande Guerra
DELLA GRANDE GUERRA
Si tratta di un monumento costituito da un grande arco di trionfo dell’altezza di 20 metri, costruito in blocchi di conglomerato del Montello su progetto dell’architetto Domenico Rupolo di Venezia. Alle pareti interne dell’arco due lapidi recano scolpiti i quaranta nomi dei Caduti della Prima Guerra Mondiale. Sopra l’arco vi è una testa di Cristo in rilievo, con l’iscrizione latina “Guarda e fa secondo l’esempio”. Nella sommità si leva una croce che reca ai quattro lati le parole: “Pace, Gloria, Fortezza e Fede”, ai lati è adornato da quattro bombarde. Sottostante è riportata la legenda: “Venegazzù del Montello i prodi suoi figli Caduti per la grandezza della Patria ricorda e onora”. Il lato nord è dedicato alla memoria dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale e dei Dispersi in Russia. Il Monumento è stato inaugurato il 13 dicembre 1925.
It is a monument consisting of a large triumphal arch 20 meters high, built of blocks of Montello conglomerate and designed by architect Domenico Rupolo of Venice. On the inside walls of the arch the forty names of the Fallen of the First World War are carved on two plaques. Above the arch is a head of Christ in relief, with the Latin inscription “Look and do by example”. At the top a cross rises, bearing the following words on all four sides: “Peace, Glory, Fortitude and Faith”, on the sides it is adorned with four bombards. Below is the legend: “Venegazzù del Montello remembers and honours its brave children who fell for the greatness of the Homeland”. The north side is dedicated to the memory of the Fallen of World War II and the Missing in Russia. The Monument was unveiled on 13 December 1925.
Ca’ Bressa
DELLA GRANDE GUERRA
Ca’ Bressa, secolo XV, è un complesso di edifici posto lungo Via S. Carlo, tracciato di antica percorrenza, che possiamo riscontrare già presente nella cartografia, come importante “Cal”, arteria di collegamento tra il Bosco Montello e Treviso. Con molta probabilita’ il fabbricato in oggetto venne costruito nel XV secolo a dominio del brolo che si estendeva verso Lavajo, dove dal 1456 Deifobo Bressa possedeva oltre ad una villa (oggi barchessa Marcello Loredan), un mulino da grano con sega annessa. Nella mappa Spinelli del 1681 è chiaro il complesso di Villa Veneta con edificio dominicale, barchessa ed oratorio. A fine Settecento venne ceduta alla famiglia dell’ultimo Doge di Venezia Ludovico Manin. Nell’800, durante l’occupazione austriaca, venne convertita a casa colonica. L’edificio fu abitato fino al 2000. Oggi è di proprietà del Comune di Volpago, e dopo un lavoro di restauro conclusosi nel 2021 sono emersi ampi lacerti degli interni completamente affrescati a partire dal ‘300 e ampie lastre dell’originale pavimento in terrazzo veneziano. L’edificio è adibito a biblioteca pubblica.
Ca’ Bressa, fifteenth century, is a complex of buildings located along Via S. Carlo, a route of ancient travel, which we can find already present in cartography, as important “Cal”, main road link connecting Bosco Montello and Treviso. The building in question was likely built in the 15th century to dominate the brolo that extended toward Lavajo, where by 1456 Deifobo Bressa owned not only a villa (now the barchessa Marcello Loredan) but also a grain mill with attached saw. In the Spinelli map of 1681 the complex of Villa Veneta with main building, open barn (barchessa) and oratory is clearly visible. At the end of the 18th century it was given to the family of the last Doge of Venice Ludovico Manin. In the 1800s, during the Austrian occupation, it was converted to a farmhouse. The building was inhabited until 2000. Today it is the property of the Municipality of Volpago, and after restoration work completed in 2021, large fragments of the fully frescoed interior from the 1300s and large slabs of the original Venetian terrazzo floor have emerged. The building is used as a public library.
Santa Maria
della Vittoria
DELLA GRANDE GUERRA
Dopo la fine della Grande Guerra, il vescovo di Treviso , Giacinto Longhin, chiese di far costruire una chiesa dedicata a Maria in onore della vittoria sul Piave. Già dal 1923 venne posizionata sul colle una baracca dentro la quale venne posto un altare. Nel 1934 venne posata la prima pietra e la struttura della Chiesa venne ultimata l’anno successivo, il campanile fu realizzato due anni dopo. Con decreto vescovile del 7 ottobre 1949 la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Vittoria sul Montello fu canonicamente elevata alla dignità di santuario mariano. La chiesa, di stile novecentesco, fu eretta su disegno dell’architetto Fausto Scudo; la pala dellaMadonna del Rosario in tela fu eseguita da Gino Borsato di Treviso.
After the end of the Great War, the Bishop of Treviso, Giacinto Longhin, asked to have a church dedicated to Mary built in honour of the victory on the Piave River. As early as 1923 a shack was placed on the hill inside which an altar was placed. In 1934 the foundation stone was laid and the structure of the church was completed the following year; the bell tower was built two years later. By bishop’s decree of 7 October 1949, the parish church of Santa Maria della Vittoria sul Montello was canonically elevated to the dignity of a Marian shrine. The twentieth-century style church was erected according to the design of architect Fausto Scudo; the canvas altarpiece of Our Lady of the Rosary was executed by Gino Borsato of Treviso.
Villa
Gasparini
Loredan
LUOGO DI VALENZA
STORICO CULTURALE
Situata a Venegazzù, frazione di Volpago del Montello, la villa è stata commissionata verso il 1770 da Marcantonio Spineda de’ Cattaneis all’architetto Giovanni Miazzi. Il disegno originale fu modificato da Francesco Maria Preti, architetto del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. Nel primo Novecento fu residenza di Jacopo Gasparini, governatore dell’Eritrea e ambasciatore in Yemen. Il complesso vede il corpo dominicale isolato al centro, due barchesse laterali autonome e una cappella gentilizia annessa, caratterizzata da pianta circolare con cupola. Il corpo di fabbrica è palladiano, il timpano è sormontato da tre statue e contiene lo stemma della famiglia Spineda. Internamente sono presenti degli stucchi e pavimenti in seminato veneziano. Durante la Grande Guerra Villa Gasparini Loredan ospitò il 38° ospedale della Croce Rossa Italiana. Nel 1973, passata in proprietà ad una nota ditta di abbigliamento, la villa fu restaurata da Afra e Tobia Scarpa. Dal 2017 la villa è una proprietà bancaria.
Located in Venegazzù, a hamlet of Volpago del Montello, the villa was commissioned around 1770 by Marcantonio Spineda de’ Cattaneis from architect Giovanni Miazzi. The original design was modified by Francesco Maria Preti, architect of the Teatro Accademico in Castelfranco Veneto. In the early twentieth century it was the residence of Jacopo Gasparini, governor of Eritrea and ambassador to Yemen. The complex features the isolated main building in the centre, two autonomous side open barns (barchessa) and an attached aristocratic chapel, characterized by a circular layout with a dome. The building is in Palladian style; the tympanum is surmounted by three statues and contains the coat of arms of the Spineda family. Internally, there are stucco and Venetian seminato floors. During the Great War Villa Gasparini Loredan housed the 38th hospital of the Italian Red Cross. In 1973, having passed into the ownership of a well-known clothing company, the villa was restored by Afra and Tobia Scarpa. As of 2017, the villa is a bank-owned property.
DI VOLPAGO DEL MONTELLO
01 Arco monumentale ai caduti della Grande Guerra
02 Santa Maria della Vittoria
Storico Culturale
01 Villa Gasparini Loredan
02 Ca’ Bressa