I PRODOTTI DEL MONTELLO

LA PATATA DEL MONTELLO
La patata fu introdotta nel trevigiano all’inizio dell’800 e dal 1890 inizia ad essere coltivata sul territorio del Montello. I terreni di quest’area sono ferroso-argillosi, condizione che trattiene a lungo l’umidità necessaria per favorire la maturazione dei tuberi. Nel corso del ‘900 vennero introdotte nuove varietà di patate e i risultati, ad oggi, hanno superato ogni più rosea aspettativa, tanto che la “Patata del Montello” è sempre più ricercata e richiesta anche da coloro che abitano lontano dall’area di produzione.

Tra le varietà coltivate troviamo:

  • la Bintje – medio tardiva, a pasta gialla, dalla forma molto irregolare, adatta a tutti gli usi;
  • la Liseta – precoce, a pasta gialla, forma irregolare, adatta a tutti gli usi. È consigliata la consumazione prima dell’inverno;
  • la Monalisa – medio precoce, a pasta gialla, adatta a tutti gli usi.
  • la Dèsirèe – tardiva, a pasta gialla con buccia rossiccia, molto compatta, idonea alla frittura e al forno. Si conserva benissimo per tutto l’arco dell’inverno;
  • la Kennebec – tardiva, a pasta bianca, con tuberi di grossa pezzatura, ottima per gnocchi e purè;
  • la Cornetta del Montello – medio-precoce, a pasta gialla, dalla forma irregolare, di piccola pezzatura, ottima al forno.
  • la Anais – precoce, a pasta gialla, adatta a tutti gli usi.
  • la Chèrie – medio precoce, a pasta gialla, buccia rossa, adatta per l’arrosto.
  • la Luciana – medio precoce, a pasta gialla intenso, adatta a tutti gli usi.

Dal 1996 la “Patata del Montello” è commercializzata con marchio registrato presso la Camera di Commercio di Treviso, mentre il 4 Marzo 2014 è stato costituito il Consorzio Patata del Montello “Caratina”.

I FUNGHI DEL MONTELLO
Nel Montello, la ricerca e il consumo di funghi quali porcini, ovoli, russole e finferli sono attività che attraggono sia appassionati di natura e ambiente, sia i buongustai. Diversi sono i pregi che caratterizzano i funghi presenti in questa zona: sono meno cari e meno inquinati rispetto altri, sono biologici e facilmente reperibili, ma soprattutto eccellenti dal punto di vista nutrizionale.

Dagli anni ‘60, la provincia di Treviso ricopre una posizione di spicco in questo settore e tre sono le tipologie di funghi che maggiormente vengono coltivati:

• prataiolo o “champignon” (Psalliota campestris) – caratterizzato da cappello bianco e globoso, convesso, con base allargata e diametro medio 8-10 cm

• pleuroto o gelone o orecchione o sbrisa (Pleurotus ostreatus) – caratterizzato da cappello di color camoscio-bruno a forma di ventaglio

• piopparello (Pholiota aegerita) – caratterizzato da cappello marrone chiaro o scuro, di diametro fino a 10 cm, convesso o piano

Chiodini

IL MIELE DEL MONTELLO
Grazie alla sua natura, fatta di aree boschive alternate a prati ricchi di di erbe aromatiche a fiori spontanei, il Montello è sempre stato una casa ideale per le api; soprattutto oggi, dove esso si presente quasi come un polmone verde lontano da fonti di inquinamento. Da secoli, qui si pratica l’apicoltura in maniera regolare, dapprima per pure esigenze familiari e poi dopo la seconda guerra mondiale, per garantirsi una certa entrata economica.

I principali tipi di miele prodotti in quest’area sono:

  • Miele di acacia – colore paglierino chiaro e sapore dolce e delicato. Non cristallizza e permane a lungo liquido. Ricco di fruttosio è, per i diabetici leggeri, preferibile a qualsiasi altro miele.
  • Miele Millefiori – il colore varia dal bianco-beige chiaro del prodotto primaverile fino ad arrivare al colore marrone per il miele estivo. Il profumo è delicato e il sapore normalmente dolce. Tende a cristallizzare velocemente dato l’alto contenuto in glucosio. È prodotto dal nettare di numerose piante erbacee, arbustive ed arboreee.
  • Miele di castagno – colore scuro, marrone e sapore da leggermente a marcatamente amarognolo. Non cristallizza e permane a lungo liquido. Indicato in casi di cattiva circolazione del sangue.
  • Miele di tiglio – il colore ha diverse gradazioni di giallo, il profumo è particolarmente marcato, dolce. La cristallizzazione è fine e consistente. Ottimo l’abbinamento a tisane e infusi, cui conferisce il suo particolare profumo, agisce come calmante e contro l’insonnia.
  • Miele di erba medica – colore giallo paglierino con un sapore delicato tendente alla mandorla.
  • Melata di bosco – colore scuro, quasi nero e sapore dolce, forte, aromatico. È ricca di sali minerali. Quando temperatura e umidità sono elevate, le api raccolgono la melata, che insieme ad una piccola percentuale di nettare dei prati conferisce a questo miele un gusto del tutto particolare.

Quest’ampia varietà di mieli caratterizza l’area montelliana come una delle più interessanti della Provincia di Treviso, tanto da essere considerata, per quanto riguarda la produzione di miele, una delle più valide dell’intera regione. Oltre ad essere mieli ottimi al profumo e soprattutto al sapore, quelli prodotti in tutto il Montello hanno un pregio che non va assolutamente sottovalutato: quest’area è caratterizzata da un bassissimo livello di inquinamento, per cui il miele è, sotto questo profilo, puro e sanissimo, privo di qualsivoglia residuo di sostanze non sane.

OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DEI COLLI TREVIGIANI DOP
L’olio extravergine d’oliva dei colli trevigiani viene prodotto nella pedemontana trevigiana, nell’area compresa tra i confini con le Province di Vicenza ad Ovest e Pordenone ad Est. A seconda dell’area di coltivazione l’olio assume un sapore, un colore e un profumo differenti. Le piante di ulivo si trovano nel versante sud che è caratterizzato da un clima mediterraneo e soleggiato. Grazie alle caratteristiche pedoclimatiche della zona e grazie alla presenza di varietà autoctone, gli uliveti danno una produzione di altissima qualità.

L’Olio Extravergine di Oliva dei Colli Trevigiani DOP conserva le vitamine, il sapore e l’aroma delle olive che, impiegato crudo, trasmette agli alimenti. È specialmente indicato per condire insalate, preparare salse, vinaigrette, unto su pane abbrustolito o come condimento di alimenti già preparati. Accompagna ed esalta carni, pesci e verdure cotte o alla griglia. Risponde benissimo alle alte temperature delle fritture (180°C) per la stabilità trasmessa dagli acidi grassi monoinsaturi e dagli antiossidanti che contiene. Va consumato entro 18 mesi dalla raccolta e nel frattempo va conservato al buio, in bottiglie di vetro, riposto in ambienti freschi, asciutti e a temperature inferiori ai 18°C.

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